domenica 17 maggio 2015

Il grembiule


Ieri sera ho stirato, per l'ultima volta, i tuoi grembiulini dell'asilo. Ma solo per metterli via.
Ora fa caldo e le maestre hanno detto che, per il mese che resta di scuola, possono andare senza.
E questo è l'ultimo anno di asilo. 

Com'eri piccola la prima volta che l'hai messo. E che groppo alla gola che mi hai dato quando ti ho vista così, cominciare la tua avventura. Per la prima volta andavi a scuola.

"Com'è grande!" ci siamo detti io e la tua mamma. Lei che ti ha amorevolmente ricamato a punto croce una per una le otto lettere del tuo nome, su tutti i grembiuli che hai avuto. Che te li ha lavati ogni santo giorno perché ogni volta sei tornata a casa conciata per le feste dopo una giornata di giochi e la mensa scolastica.
Lei che ti ha accompagnato tutti i giorni e continua a farlo, che viene a prenderti ogni pomeriggio, che sa tutto di quello che fai, che parla tanto con le maestre. Tanto da lasciarmi sempre tranquillo, sapendo che nostra figlia è in buone mani.

Sono passati già tre anni da quel "non c'è bimbi?" esclamato il primo giorno. Abbiamo voluto accompagnarti insieme, era molto presto ed eri la prima. Così hai chiesto alla maestra di capire perché non c'erano ancora gli altri.
Chissà come avresti reagito. Ti avevamo spiegato di cosa si trattava ed eri entusiasta. Mezz'ora dopo hai detto alla mamma "Mamma, va via". Finito l'inserimento. Lì ci stavi bene e ci sei stata bene ogni giorno. Con tutti gli alti e bassi e tutte le piccole cose che possono capitare ogni giorno.

Potevamo lasciarti lì tutto il giorno dal primo momento. Ma abbiamo voluto fare le cose un po' per volta, senza forzare. E così sei stata tra i pochi che stavano lì solo la mattina. Dopo un po' abbiamo cercato di capire se volevi rimanere anche a mangiare e te l'abbiamo chiesto. Perché non avevamo la necessità di importelo ed abbiamo potuto lasciarti scegliere, ma non è facile farsi capire a tre anni. E tu hai messo attorno a un tavolino giocattolo dei pupazzetti. "Questa sono io, questa è la maestra, questo è T, questa è N..."
Ok, abbiamo capito. E sei rimasta a mangiare a scuola. E poi anche il pomeriggio.

Quando poi l'estate non volevi rassegnarti al fatto che la scuola era chiusa, e ci hai detto "andiamo a scuola, per favore", ci siamo chiesti "ma da chi hai preso, figlia? Chi c'è mai voluto andare a scuola?"

E ora sei cresciuta, l'anno prossimo comincia la scuola elementare. Un passaggio "morbido", nello stesso edificio, con gli stessi compagni. Tutto il resto cambierà e ti spaventa un po'. Ma scoprirai che, volenterosa come sei, ti piacerà. E faremo di tutto perché sia così.

Il tempo è passato. Per tutti. La tua maestra, che ti ha accompagnato con tanto amore per questi tre anni, andrà in pensione, con la grande soddisfazione di aver avuto come ultima classe un gruppo bellissimo di cui ha cantato lodi, insieme alle altre, per tutto questo tempo.

Ci saranno altre scuole, altri maestri, altri grembiuli. Ma il primo non si scorda mai.

2 commenti :

  1. Risposte
    1. Non ci si abitua mai, vero? Poi, le mamme vorrebbero sempre i figli piccoli.

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