domenica 1 novembre 2015

104

Ed eccoci arrivati al momento tanto atteso.
Condensato in pochi secondi.
Mi avevano detto che sarebbe stata una cosa molto rapida e fredda. No, non è vero, un concentrato di emozioni che non riesco ancora a descrivere.
"Llevate a la Tremendazza". Ma si potrà fare? Non è che mi fanno storie?

Aula magna, 9.45.
Non ci ero mai stato. E scopro che è al primo piano. Si riempie in pochi minuti. Siamo così tanti che ci hanno divisi in 4 gruppi.
Mi accompagnano 4 persone, che vedrete nelle prossime foto. Quelle che ci tenevo ad avere con me più di tutti, che hanno condiviso con me tutto questo percorso, le uniche che lo sapevano dall'inizio, perché quando ho cominciato era un segreto.

Non conosco nessun altro in tutta la sala. Dei corsi a distanza saremo pochissimi, tutti gli altri, si vede subito, sono ragazzi giovani.
Rimane l'ultima grande incognita: il voto.
Non meno di 97, ma probabilmente nemmeno di più. Non è mai stato chiaro il meccanismo scelto per il voto di laurea.
Ci tengo, non mi è indifferente. Perché mi serve per trovare lavoro dall'altra parte del mondo, perché ho fatto davvero tantissimo per arrivarci bene, mettendo da parte dei voti alti ogni volta che ho potuto. Anche se, purtroppo, alla fine non ce la facevo più e ho perso punti.

Il migliore dei professori non c'è. Peccato. Al suo posto un perfetto (per me) sconosciuto. Comincia a chiamare i primi, uno per volta.
Applausi. Tutti applaudono tutti, non me lo aspettavo. Bello così.
Un discreto numero di donne, penso, non male. Ormai il fatto che ci siano poche donne ingegnere è più una questione di scelta, di preferenza, non più un limite imposto alle ragazze volenterose, come un tempo. O almeno voglio crederci.

I voti, ci faccio caso, sono bassi. Ma così bassi nemmeno me li aspettavo. Molti anche sotto il 90, qualcuno sotto l'80. Penso che a me non è andata così male. Poi un 110. E un bell'applauso da tutti, meritato, liberatorio. E poi un 107.

E poi tocca a me. Mi alzo con la Tremendazza per mano e con un'emozione che non immaginavo di provare. I professori fanno un sorrisone nel vederla, nemmeno me lo aspettavo.


Legge tutto. Mi preparo a non restarci male per il voto...
...
...
... con punti CENTO E QUATTRO. E scaraventa il foglio sul tavolo.

Eh? Come? Cosa? 104? Centoquattro?

Parte un applauso infinito. Il più lungo di tutti. Forse perché la piccola è con me. Se lo merita, per tutto l'aiuto che mi ha dato in questi anni.
Vado a firmare e la mano mi trema, mentre la Tremendazza saluta il pubblico che l'applaude.
Torno a posto e la guardo, non ci credo ancora.


Poi si esce dall'aula magna. E cerco un posto dove sedermi perché non mi reggo in piedi. Mi dicono che dopo quel 110 e il 107 il voto più alto è stato il mio, poi mi fanno il conto di tutti.
"Ma come, vi siete messi a fare tutti i conti?" Eh, ci sta, sono soddisfazioni. Non è bello entrare in competizione, ma quando c'è un piccolo momento di gloria è anche bello assaporarlo fino in fondo.
Alzando anche il trofeo.


E ringraziando chi ha condiviso tutto questo con me.


Eccole qui le mie vittorie, tutte insieme. Non credevo che avrei potuto avere così tanto.

4 commenti :

  1. Clap clap clap clap, mi unisco all'applauso! Bravo! Gli sforzi sono stati premiati!!!

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  2. Congratulazioni!!!!
    Per un attimo mi sono emozionata, ti ho visto per mano alla tua Tremendezza andare a ritirare ciò che ti meriti.

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    1. Grazie. E' anche una bella emozione condividere tutto questo con voi.

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