mercoledì 30 agosto 2017

Il tramonto



Quella che vedete non è una foto presa a caso dal web, ma un'opera d'arte della mia mogliettina, che è riuscita a riprendere in maniera eccezionale il tramonto a Torre del Lago.
Ci sono tanti post che avrei voluto scrivere in questi giorni, ma non ho avuto davvero un attimo di respiro, cercherò ora di recuperare un po'.
Non vedrete le impressioni a caldo del momento, ma non mi andava di saltare del tutto dei momenti così importanti.
Il momento della partenza è arrivato. Ma prima dovevano concludersi un paio di cose.
Quando ho ricevuto l'offerta dall'azienda presso cui comincerò a lavorare tra qualche giorno, ho pensato subito che avrei dovuto fare il possibile per passare questa estate in Italia e ritardare l'assunzione fino a settembre.

Perché intanto la Tremendazza ha compiuto ben OTTO anni. Otto, mica noccioline!
Forse la mia figlioletta non l'avevo vista mai così emozionata. Insieme a una quindicina di diavoletti a saltare per ore di fila sui castelli gonfiabili, nella piscina di palline di plastica, sul tappeto elastico. Non ho ancora capito dove questi monelli tirano fuori tanta energia.
Il microscopio. Il regalo di compleanno desiderato era il microscopio. Si è improvvisata scienziata ed ha concesso alla sua mamma di farle da assistente, ma ovviamente il capo è lei.
Otto anni. Sei cresciuta tantissimo, figlia mia. Ormai, alta quasi come la mamma, stai diventando forte, meno vulnerabile.
Non sei più una bambina indifesa, sei quasi una signorina, che si sa affermare, che sa esprimersi, che sa dire quello che vuole e quello che non le sta bene.
"Guarda come si comportano male i turisti, calpestano l'erba anche dove è vietato"
"Anche noi siamo turisti, ma non facciamo le stesse cose"
Questa è di oggi. E ne sono orgoglioso. Tanto. Gonfio d'orgoglio per una figlia che non ama le mezze misure, che riconosce ciò che è sbagliato, che sa che non ci si deve piegare ad accettarlo. Otto anni.

Sei anni, invece, era l'età che avevo in questa azienda. Sei anni burrascosi, di alti e bassi, di tante lotte. Anche questo doveva concludersi.
Firenze è stata una tappa importante, tante persone che mi hanno fatto crescere. Alcune le ho salutate con un sorriso e un abbraccio, altre non le ho salutate affatto, contento di non vederle più.
E poi Viareggio.
Non potevo non ripassare da Viareggio per chiudere definitivamente il cerchio. Ultimi documenti da consegnare, ultimi saluti, per i capi, per i colleghi, e per le carissime bariste.

E ultimo giorno di mare per la famiglia.
Viareggio - Torre del lago, una manciata di chilometri.
La spiaggia, solitamente sporca all'inverosimile, ci regala una sorpresa. Dei cartelli "abbiamo pulito anche per te, la prossima volta fallo anche tu". Non durerà, ma per la prima volta vedo questa spiaggia pulita.




Non so come è stato possibile. Ho immaginato per anni di andarmene via sbattendo la porta e non l'ho fatto.
Niente rabbia, niente vendette da prendere. Quelle sono arrivate da sole poco tempo prima, e sono state gustate.
Ora invece, ho chiuso tutto con serenità ed ho solo il bello da portare con me.
Domani sorgerà di nuovo il sole. Ma questo giorno doveva tramontare. E il tramonto è stato bellissimo.

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